Il Tribunale diocesano è l’organismo attraverso cui il Vescovo diocesano assolve alle questioni che esigono l’esercizio della potestà giudiziaria; ossia l’analisi, la decisione e i provvedimenti resi necessari di fronte a questioni che esigono un processo amministrativo o giudiziale. Il Vescovo, in quanto Giudice di prima istanza, può agire personalmente o tramite il Vicario giudiziale o i Giudici diocesani; inoltre, il Tribunale diocesano è composto anche da altri addetti in qualità di Difensore del Vincolo, Promotore di giustizia e Notaio (Can. 1419-1427).
Pur facendo parte della Curia, il Tribunale Ecclesiastico Diocesano è organizzato in modo autonomo ed ha un proprio Regolamento. Per quanto attiene alla sua funzionalità e organizzazione, la direzione del Tribunale diocesano spetta al Vicario Giudiziale. Per quanto concerne gli aspetti contabili gestionali si riferisce alla struttura della Curia e, quindi, al Moderatore della Curia.
Il Tribunale diocesano, su incarico e a nome del Vescovo, si occupa di:
– cause di beatificazioni/canonizzazioni (fase diocesana per: l’attestazione di un martirio, l’accertamento dell’eroicità delle virtù, l’esame di presunti miracoli);
– cause matrimoniali (richiesta di dispensa pontificia per lo scioglimento del matrimonio “rato e non consumato” o “in favorem fidei”, rogatorie in processi di nullità matrimoniale, procedimento di separazione canonica);
– cause di accertamento di delitti e conseguente assegnazione o dichiarazione di pene canoniche;
– procedimenti inerenti domanda di remissione dallo stato clericale;
– procedimenti di contese fra fedeli.