Accoglienza. “Divorziati, risposati, conviventi. La Chiesa spalanca la porta a tutti”

Accoglienza. “Divorziati, risposati, conviventi. La Chiesa spalanca la porta a tutti”

“La Chiesa non chiude la porta ma la spalanca a tutti” dice papa Francesco, ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia.

“Tutti” ripete. E incalza: “Non dimenticare questa parola: tutti”. E ancora: “Tutti, tutti, tutti”. Tre volte lo ripete ancora. Perché sia chiaro, chiarissimo, senza possibilità di equivoco. Senza che questa apertura possa essere soggetta a interpretazioni.

La Chiesa spalanca la porta a tutti: ai divorziati e risposati, ai conviventi, “a coloro che faticano nel cammino di fede”. “Perché tutti hanno bisogno di un’attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante”. E invita a guardarsi dal fariseismo di chi si considera superiore perché ha la fortuna di vivere in una situazione regolare. “L’ha detto Gesù in una parabola: quando non vengono gli invitati a nozze, il padrone dice ai servi: “Andate per le strade e portate tutti, tutti, tutti” – “Signore, tutti i buoni, vero?” – “No, tutti, buoni e cattivi, tutti”. Non dimenticate quel “tutti”, che è un po’ la vocazione della Chiesa, che è madre di tutti”.

 

Qui per l’articolo completo: Testo di Papa Francesco su Avvenire